martedì 12 maggio 2009

basta così poco

indugiare non serve a niente.

sono una che pensa troppo e agisce troppo poco. da sempre. ma a sorpresa scatta una molla, che parte non so quando, non so dove. e stavolta senza pensare per niente seguo un' onda e vado, trasportata dall'impulso.
e a cose fatte mi sembra così semplice il passo fatto, che non capisco mai come possa aver aspettato tanto a compierlo.

ma lo so: sono una procrastinatrice nata.

Dopo qualche giorno lo cerco e non lo trovo più

a me capita sempre così con tutto quello che ripongo da qualche parte con particolare cura per non perderlo: sparisce. vane allora le ricerche, le richieste d'aiuto a sant'antonio, la messa a soqquadro dell'appartamento tipo visita dei ladri o perquisizione della polizia, niente. pare che l'oggetto ci provi un particolare piacere ad ammucciarsi ancora di più. in genere, ricompare misteriosamente e con aria sorniona quando ci ho perso le speranze.

a. camilleri (2007) le pecore e il pastore, palermo, sellerio: pag 86

lunedì 9 giugno 2008

tredici maggio duemiladue

ho voglia di luce, di verde, di mare.
ho voglia di guardare una strada di fronte a me e di vederla serpeggiare fino a toccare l'orizzonte.
ho voglia di vederlo, l'orizzonte.
voglio sentire la sabbia calda sotto i piedi, voglio ascoltare le onde del mare infrangersi sulla riva, voglio sentire i grilli e le cicale, voglio il profumo della terra bagnata, voglio l'erba tagliata.
voglio il vento a scompigliarmi i capelli, voglio che mi accarezzi, mi sostenga e mi porti via tutta l'elettricità che ho addosso.
voglio essere vento.
volare, girare il mondo, vivere di niente e danzare, danzare, danzare...


dopo sei anni sempre la stessa. ecco, sono io.

lunedì 19 maggio 2008

profumo di gelsomini




è arrivata l'estate




non so se esiste la stagionopatia. beh, se esiste io sono stagionopatica.
appena arriva la primavera e il mondo si trasforma, io faccio altrettanto. rinasco, mi sento bene.

nuovi colori fanno capolino nei prati, e sembra facciano a gara a chi splende di più. inebrianti profumi ti riempiono i polmoni quando passi accanto ad un giardino, seguendoti poi con una lieve scia che evapora pian piano. il venticello fa danzare petali di fiori appena sbocciati e pollini soffici. l'aria è più calda, e sei invaso da una sensazione di benessere, e ti viene una strana voglia di sorridere. anche di canticchiare ad alta voce per strada.

così succede che un pomeriggio inauguri ufficialmente la spensieratezza estiva. filosofica ascesa al verde gianicolo, passeggiata tra l'assolutezza dei colori delle acqueforti di mirò, aperitivo conviviale con qualche caro e chiacchierone amico.

ed è fatta.