mercoledì 3 ottobre 2007

“Anche a me, caro Tu, mi piacciono le historie… ascolta, ascolta questa”

C’era un tempo in cui il dio della creazione chiamò tutti gli esseri a sé, e quando tutti furono al suo cospetto il dio annunciò: «Ciascuno di voi mi dirà che cosa desidera per vivere sulla terra, e io lo accontenterò».

Allora gli uomini risposero: «Vogliamo vivere in villaggi e coltivare la terra». E furono accontentati. Gli animali invece risposero: «No, noi vogliamo vivere nelle foreste, nella savana, nelle montagne». E anche loro furono accontentati. Il dio della creazione improvvisamente si accorse che c’era qualcuno che non aveva parlato: il camaleonte. Allora il dio della creazione gli chiese: «Tu, camaleonte, che cosa desideri? ». E il camaleonte gli rispose: «Io, io vorrei che mi appartenesse ogni luogo in cui andrò». E anche il camaleonte fu accontentato.

Ed è così che da quel giorno il camaleonte assume il colore di ogni luogo in cui va, e così il camaleonte si sente ovunque a casa propria.

3 commenti:

Noek ha detto...

spesso vorrei essere come il cmaleonte :D
adattarmi (senz anascondermi eprò)

arabella ha detto...

benvenuta,noek!
non è facile adattarsi,vero? certo sarebbe tutto più semplice...
ma a me piace pensare di riuscire a fare come l'acqua, che prende la forma del contenitore che la abbraccia, senza perdere la propria identità. perchè il trucco, in fondo, è che l'acqua non ha forma...

Anonimo ha detto...

(forse questo non c'entra niente, ma...) Qualcuno diceva "Immorale è il viaggio se si rimane stranieri"...

e forse anche questo non c'entra niente, ma ogni volta che penso ad un camaleonte penso a... hai mai visto "Zelig", il mitico film di Woody Allen? è un film comico: è strutturato come un finto documentario: il protagonista, Leonard Zelig, un giorno, a causa di una strana malattia, riesce a trasformarsi e rendersi simile in qualsiasi essere umano che gli stia accanto. per esempio, se camminando per strada incrocia un gruppo di frati, il suo vestito si trasforma in saio, le sue scarpe in sandali e sulla sua testa appare una chierica. se per caso si imbatte in un raduno di cantanti hard rock, lo vedi con il giubbotto di pelle, le borchie, i capelli neri lunghi, gli occhiali scuri. se si mette accanto ad un rabbino ne assume i caratteristici abiti e pure la barba a punta e il cappello: un vero e proprio uomo-camaleonte.
indubbiamente comico, ma a me ha dato quasi un'angoscia nella scena in cui una psicanalista (Mia Farrow) lo visita e gli chiede:
"Perché lo fai? Perché ti trasformi e diventi come chi ti sta attorno?"
e lui risponde:
"I WANNA BE LIKED", voglio essere piaciuto, accettato.

(insomma, Ara, perdonami, ma all'una e mezza di notte non prentenderai mica che ti scriva cose sensate e argomenti attinenti? :-)
1bacio
Peppe Vuolo