venerdì 5 ottobre 2007

eppure sono felice...

La vita di un cane è triste. I gatti ci odiano. I cavalli ci calpestano. Le fiere ci disprezzano. Ma dal tetto della mia cuccia ho una visione sconfinata. Posso vedere l’intero continente. Posso vedere il mondo intero. Posso vedere il cortile dei vicini. La mia vita non ha uno scopo, un significato. Eppure sono felice, non riesco a capire. Quali sono i miei meriti?

ogni tanto vengo assalita dallo sconforto, perché niente va come previsto. forse sarebbe meglio dire come desiderato. non c'è un ambito della mia vita che sembra prendere il verso giusto…in realtà non prende nemmeno quello sbagliato. è un po’come se fossi in stand-by, in uno stato di letargia forzata. in attesa.
allora inizio a sentirmi un peso sconfinato addosso, il cuore ogni tanto fa delle capatine in gola e fa le capriole nel petto, e certo non per gioia. inizio a fare sogni strani, concitati, nei quali devo sempre risolvere un problema (assurdo, come sempre succede nei sogni), e devo fare in fretta. mentre tutti mi osservano, ovviamente. per vedere come me la cavo. in realtà ho anche l’impressione che mi guardino con compassione, come se fossi matta a penarmi tanto per una cosa da nulla, a quanto pare, visto che loro sono così tranquilli. io continuo a non capire, a essere turbata e a insistere nell’arrabattarmi per trovare una soluzione.
poi una mattina basta che, appena sveglia, una frase amica mi faccia sorridere ed ecco…. miracolo! riempire la cassa toracica col suono stesso delle mie risa, sentire gli angoli delle labbra scoprire i denti, socchiudere gli occhi, schiacciati dalle gote… ecco, è davvero tutto svanito. non ricordo il sogno, non avverto il peso... è bastato questo. non sempre capita, ma mi accontento, perché quando succede è come rinascere. e magari non durerà a lungo, ma ne approfitto per cantare, per guardare le nuvole, per riempire i polmoni prima ritornare in apnea.

ecco, oggi sono felice, nonostante tutto. già, proprio non riesco a capire.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

capita anche a me molto spesso.. scuola, famiglia, pallavolo, vita "sociale" non vanno.. ma ormai è diventata una routine, poi passa..
*cosa vuoi che sia
passa tutto quanto
solo un po' di tempo
e ci riderai su*
ligabue
(è una frase che ho inserito sul tema dell'attesa di cuoi ti parlavo..)
ti voglio bene..

arabella ha detto...

infatti,poi passa. meno male che lo sappiamo, così approfittiamo di questi momenti di sana lucidità per alleggerire l'anima, e lasciarla volare libera,per un po'.
ti voglio bene anch'io, bimba.
*naso naso, ciglia ciglia*

Anonimo ha detto...

"No. La vita non mi ha disilluso. Di anno in anno la trovo invece più ricca, più desiderabile e più misteriosa – da quel giorno in cui venne a me il grande liberatore, quel pensiero cioè che la vita potrebbe essere un esperimento di chi è volto alla conoscenza – e non un dovere, non una fatalità, non una frode."(F.Nietzsche)
A ben vedere c'è sempre qualche motivo per sentirsi sollevati,respirare e gioire..E anche laddove non lo trovassimo, questo motivo, è sempre bene credere che ci sfugge per nostra dimenticanza,non perchè non esista..La vita è cento volte troppo breve per annoiarvisi diceva Friedrich, e aveva ragione..Viviamola il più possibile..Spero davvero tanto che resti qui a Roma almeno per quest'anno, non me ne vogliano i tuoi familiari che sicuramente ti vorrebbero lassù in padania con loro..:-)ciao cara

arabella ha detto...

giusto gual! vivi come se dovessi morire domani. pensa come se non dovessi morire mai...
scrolliamoci di dosso paure e lacrime, sorridiamo e usciamo di casa a goderci il mondo. un po' più leggeri...